Può sembrare un passaggio banale, quello da un tipo di alimento a un altro, ma non lo è. Parliamone meglio
Vuoi passare a un nuovo cibo per il tuo cane o gatto? Qualunque sia il caso specifico che sta portando a questo cambiamento, la parola chiave sarà “gradualmente”.
Il microbiota del tuo pet, infatti, dovrà avere il tempo di adattarsi al nuovo cibo: è questo l’obiettivo da non perdere di vista nel corso del passaggio.
In ogni caso, modifica il cibo al tuo cane o al tuo gatto dietro consiglio medico-veterinario e, come sempre, la tua collaborazione di proprietario è importante: riferisci tutto ciò che noti al professionista della salute del tuo animale, per aiutarlo a capire se e come intervenire sul suo regime alimentare. Se noti, per esempio, che l’animale ha diarrea o feci più molli del solito, riferiscilo; come anche se ti sembra che il mantello sia diventato opaco e meno brillante. Saranno informazioni utili a valutare eventuali modifiche dell’alimento.
In generale, in quali casi ti potresti trovare a dover cambiare tipo di cibo al tuo animale d’affezione? Tra i vari, potrebbe trattarsi di un particolare momento della vita del tuo cane o gatto, (come la gravidanza), o anche in un momento di passaggio da un’età a un’altra (da cucciolo ad adulto, da adulto ad anziano); potrebbe anche trattarsi di una specifica patologia che necessiti di un regime nutrizionale mirato al problema (come in caso di insufficienza renale, per esempio, o epatica).
L’importanza del microbiota
Cosa si intende con “microbiota”? Nell’apparato gastroenterico umano, come in quello del cane e del gatto risiede una consistente popolazione di “batteri buoni” (fino a 10 volte il numero di tutte le cellule dell’organismo). I batteri del microbiota rientrano in funzioni fisiologiche non solo strettamente intestinali, ma importanti anche per il benessere generale, come nel caso della funzionalità immunitaria.
Data la centralità del microbiota nell’organismo, è dunque importante mantenerlo il più possibile in equilibrio; e abituarlo gradualmente al passaggio da un alimento a un altro, onde evitare sgraditi disturbi gastroenterici dovuti a cambi troppo repentini. Come la diarrea, per esempio, che in questi casi solitamente insorge all’improvviso e tende ad auto-limitarsi; se subentra, il medico veterinario potrà comunque considerare di aiutare il ripristino del benessere intestinale con prodotti a base di pre- e probiotici, come il Florentero Fast di Candioli Pharma. Ma segui sempre le indicazioni veterinarie e bando al fai-da-te.
Come procedere, allora, per fare un cambio alimentare senza rischi? Lentamente. Al netto di possibili variazioni nel singolo caso, solitamente il cambio viene completato nel giro di una settimana, sostituendo via, via il cibo vecchio con il nuovo. Seguirai le indicazioni del medico veterinario sulle quantità da sostituire gradualmente (partendo, per esempio, da un 25% di cibo nuovo sul 75% di cibo vecchio, e poi salendo piano, piano fino a raggiungere il 100%). Nel corso di questo passaggio, sarà importante che monitori il tuo cane o gatto: se noti sintomi come vomito o diarrea, riferiscili al medico veterinario. Tuttavia, se eseguirai il cambio di cibo senza fretta, seguendo le indicazioni veterinarie e rispettando gli orari abituali del pet, non dovrebbero insorgere sgraditi segni gastrointestinali. Il microbiota del pet non potrà che giovarne e, con esso, l’intero organismo.