I reni sono gli organi deputati all’eliminazione di prodotti di scarto contenenti azoto, come urea, creatinina e ammoniaca, derivanti dalle normali attività metaboliche. Nei cani e gatti con insufficienza renale, sia che il danno renale sia acuto che cronico, la capacità di depurazione ed eliminazione di queste sostanze è alterata.

In questi pazienti, infatti, vi è un aumento di:

  • azoto
  • creatinina
  • e altri analiti nel sangue

e questa sindrome comporta una serie di sintomi. Le sostanze tossiche non smaltite a lungo andare danneggiano anche altri organi ed apparati, come ad esempio l’apparato digerente, il fegato ed il cervello. Cani e gatti con insufficienza renale devono quindi essere sottoposti ad una serie di trattamenti, che spaziano da:

  • fluidoterapia endovenosa
  • dieta specifica
  • e integrazioni alimentari, volte a ridurre l’accumulo delle sostanze tossiche, che non possono essere smaltite dai reni danneggiati.

Insufficienza renale e classificazione IRIS

 L’International Renal Interest Society (IRIS), ha individuato 4 stadi di gravità per l’insufficienza renale cronica, sviluppando delle linee guida per classificare le diverse fasi delle patologie renali croniche. Questa classificazione si basa sulla misurazione di diversi parametri, in particolare le misurazioni dei valori di azotemia e creatina nel sangue, alcuni parametri delle urine, come la presenza di proteine, il valore di SDMA, che indica la capacità di filtrazione dei glomeruli renali, e la pressione arteriosa. In base ai valori di questi parametri, si valuta lo stato del paziente, che ne è affetto e si applicano determinati protocolli terapeutici. In tutti gli stadi, anche nel primo stadio in cui c’è solo una lieve alterazione di alcuni di questi parametri, le linee guida consigliano integrazioni specifiche per rallentare il decorso della malattia e diminuire i danni ad organi ed apparati e la sintomatologia.

È molto importante sottoporre il tuo cane o gatto a regolari test del sangue, delle urine e alla misurazione della pressione, soprattutto se sono anziani o manifestano alcuni sintomi, come:

  • aumento della sete e dell’urinazione (poliuria e polidipsia)
  • diminuzione dell’appetito
  • vomito e/o diarrea
  • dimagramento
  • cute anelastica, pelo secco e opaco e disidratazione delle mucose

Si stima infatti che l’insufficienza renale può colpire:

  • fino al 7% dei caniadulti,
  • e nei soggetti con età maggiore di 12 anni aumenta sensibilmente di 5 volte,
  • e fino al 20% nei gattiadulti,
  • con picchi del 31% nei soggetti con età maggiore di 15 anni.

È molto importante pertanto cercare di prevenire la progressione della patologia, anche perché in medicina veterinaria è molto difficile effettuare la dialisi che viene utilizzata in umana, a causa dell’esiguità dei centri dialisi per cani e gatti, e non è possibile praticare il trapianto di reni che viene in alcuni casi effettuato negli esseri umani. La prevenzione è quindi l’arma più potente per i cani e gatti affetti da insufficienza renale.

Cause di insufficienza renale in cani e gatti

Le cause di insufficienza renale possono essere sia acquisite che congenite.

Tra le cause più frequenti abbiamo quelle acquisite, come ad esempio:

  • Cause metaboliche
  • Cause immuno-mediate, infettive e non
  • Cause infettive (batteriche, micotiche, virali, maggiormente nel gatto, e protozoarie come la Leishmania, la Leptospira o Ehrlichia nel cane )
  • Tossiche (contatti con metalli pesanti, utilizzo non controllato di antinfiammatori non steroidei [Fans]…)
  • Cause neoplastiche
  • Calcoli ed ostruzione a livello di reni o apparato urinario
  • Secondarie a Danno renale acuto, come ad esempio in alcuni avvelenamenti ed intossicazioni

Tra quelle congenite e specifiche di alcune razze ricordiamo:

  •  Amiloidosi nel cane (Beagle, Shar-Pei,) e nel gatto (Abissino, Orientale, Siamese)
  • Rene Policistico nel cane (Bull Terrier, West Highland Terrier) e nel gatto (Imalaiano, Persiano)
  • Displasia renale (Golden, Malamute, Shih tzu, Schnauzer)
  • Fanconi (Basenjii),
  • Glomerulopatie (Bull Terrier, Cocker Inglese, Dalmata, Terranova)
  • Nefropatia familiare del Boxer
  • Cistoadenocarcinoma renale e altre patologie più rare

In molti casi, purtroppo, non si può risalire alla causa scatenante e, anche se individuata, per alcune patologie non vi è una terapia specifica. Il danno renale però, indipendentemente dalla causa, permane e la parte di rene ancora funzionante è sottoposta a un superlavoro, che a lungo andare danneggia anche la parte di tessuto sano. La parte ancora sana del rene è colpita quindi da uno stato infiammatorio che danneggia le cellule renali le quali non riescono più a trattenere le proteine durante il processo di filtrazione e pertanto queste proteine, che normalmente verrebbero riassorbite, si rinvengono invece nelle urine. Molti studi dimostrano che la progressione della patologia renale è agevolata dal mancato controllo della proteinuria, ovvero della perdita di proteine con le urine, dall’iperfosfatemia, cioè l’aumento dell’aumento del fosforo nel sangue, e dall’ipertensione, cioè dall’aumento della pressione arteriosa.

Vi sono poi fattori di rischio che possono esacerbare la malattia renale o farla comparire anche in età relativamente giovane; tra questi:

  • soggetti di piccola taglia
  • alcune razze specifiche
  • pazienti cardiopatici
  • presenza di patologie periodontali
  • eccessiva magrezza
  • infezioni urinarie ricorrenti
  • ipertiroidismo nel gatto
  • vomito cronico
  • diete iperproteiche in soggetti con alterazioni renali non ancora diagnosticate

Si può curare l’insufficienza renale?

 La guarigione dalla condizione di insufficienza renale è possibile, ma dipende dalle cause scatenanti; in alcune patologie infettive, come ad esempio la Leishmaniosi nel cane, è possibile avere anche una regressione totale, come anche in casi di insufficienza renale acuta causata da un’ostruzione alle vie urinarie, che causa ritenzione urinaria o come nel caso di alcune intossicazioni. La maggior parte delle volte però, come accennato, il danno al tessuto dei reni permane e la loro capacità di funzionamento si riduce, facendo trasformare l’insufficienza renale in una patologia cronica. In questi casi quindi la malattia renale si può solo rallentare, ma non eliminare. Alcuni cani e moltissimi gatti riescono a convivere dignitosamente con l’insufficienza renale cronica, soprattutto se si alimentano in modo regolare; vi sono infatti numerosi studi che comparano l’aspettava di vita di animali con insufficienza renale cronica anoressici e di animali che conservano l’appetito e questi ultimi hanno un’aspettativa di vita di gran lunga maggiore. La malattia renale, infatti, se diagnosticata e affrontata con diverse strategie terapeutiche negli stadi IRIS 1 e 2 può essere gestita per intervalli di tempo molto lunghi. Vediamo insieme quali sono queste strategie terapeutiche.

 Come curare e gestire l’insufficienza renale

 Nei casi di insufficienza renale acuta sarà molto probabilmente necessario il ricorso a:

  • fluidoterapia endovenosa,
  • alimentazione forzata, laddove il paziente si dimostra anoressico,
  • integrazioni, volte a ridurre le tossine in circolo.

Quando i pazienti si alimentano spontaneamente il trattamento è più blando e si esplica principalmente con una dieta specifica e integrazioni alimentari, senza il ricorso alla fluidoterapia endovenosa, a patto che si riesca ad incrementare il consumo di acqua da parte di cani e gatti affetti da IR.

I principali trattamenti per l’IR mirano a:

  • in primo luogo, trattare eventuali cause concomitanti o predisponenti, come malattie infettive, intossicazioni, malattie metaboliche etc. etc.
  • utilizzare diete con ridotto contenuto proteico, con proteine dall’alto valore biologico, soprattutto negli stadi IRIS 3 e 4
  • ridurre le alterazioni elettrolitiche, attraverso fluidoterapia mirata e integrazioni per via orale
  • trattare l’eventuale acidosi metabolica con fluidoterapia, dieta e integratori
  • controllare il danno ossidativo attraverso le integrazioni con acidi grassi Omega 3 e altri presidi nutraceutici
  • ridurre le tossine uremiche attraverso degli integratori alimentari, che riducono l’assorbimento di alcune sostanze come azoto, fosforo ed ammoniaca
  • trattare la proteinuria e l’ipertensione, laddove presenti, attraverso l’assunzione di farmaci specifici

Il cardine del trattamento dell’IR resta in ogni caso la dieta corretta che consente di ridurre rischio di morte del 60 %, oltre a migliorare la qualità di vita del paziente e il tempo medio di sopravvivenza medio.

Dieta nell’insufficienza renale

Che sia cronica o acuta nell’IR è necessario offrire ai pazienti che ne sono affetti una dieta bilanciata e appetibile. In pazienti che si trovano nello stadio IRIS 1 e 2 non è sempre necessaria una restrizione della quota di proteine offerte, a patto che non abbiano proteinuria. Le proteine, infatti, da un lato servono per sostenere il metabolismo di cani e gatti che sono animali carnivori, ma dall’altro la loro digestione comporta una produzione di sostanze che, se accumulate, divengono tossiche. Nei pazienti in stadio IRIS 3 e 4 va invece effettuata una restrizione proteica. In tutti i pazienti vanno offerte proteine di alto valore biologico, ovvero che contengano tutti gli aminoacidi essenziali e che non affatichino il lavoro dei reni. In commercio esistono numerosi mangimi completi specifici per pazienti cani e gatti con IR, e alcune aziende dividono la loro offerta anche in base allo stadio IRIS dell’IR, con diete specifiche indicate per gli stadi iniziali ed altre per quelli più avanzati. Talvolta però questi mangimi risultano poco appetibili, soprattutto quelli con ridotto contenuto di proteine, e poiché il digiuno è acerrimo nemico di cani e gatti con IR, spesso è bene ricorrere a diete fresche formulate da medici veterinari esperti in nutrizione e dietetica clinica. Le diete fresche hanno numerosi vantaggi, soprattutto sul piano dell’appetibilità, malgrado siano più indaginose nella preparazione. Sia che il nostro amico si alimenti con una dieta commerciale che con una dieta fresca, l’integrazione funzionale nell’IR è fondamentale. Vediamo insieme quali sono i principali integratori consigliati.

 Acqua e insufficienza renale

Capitolo a parte riguarda l’assunzione di acqua nei pazienti con IR: il bilancio idrico è infatti fondamentale in quanto gli animali con IR tendono a urinare e bere di più, rischiando disidratazione e alterazioni elettrolitiche pericolose. In questi animali va incrementata l’assunzione di acqua in primo lugo lasciandogli sempre a disposizione acqua fresca e pulita, oppure attraverso l’utilizzo di specifici integratori o ancora offrendo diete umide molto brodose, per evitare disidratazione eccessiva e conseguenti disturbi degli elettroliti ematici.

Integrazioni in corso di IR nel cane e nel gatto

Gli integratori da somministrare ai nostri amici affetti da IR mirano a ridurre l’assunzione di alcuni metaboliti tossici, che provengono dalla digestione delle proteine, come ad esempio l’azoto, l’ammonica ed il fosforo. Molti di questi sono sostanze chimiche in grado di chelare e annullare l’effetto di questi metaboliti, come ad esempio carbonato di calcio o calcio lattogluconato. Oltre alla riduzione dell’assorbimento di queste sostanze, gli integratori devono ridurre l’acidosi metabolica e lo stato infiammatorio generalizzato e dei reni. Vengono utilizzati ad esempio per ridurre l’acidosi metabolica il bicarbonato di sodio e per ridurre l’infiammazione gli acidi grassi omega 3 con spiccata attività antinfiammatoria e stabilizzante le membrane cellulari delle cellule renali danneggiate.

Probiotici e prebiotici nell’ insufficienza renale di cani e gatti

Ultimante la ricerca ha avuto modo di constatare che la supplementazione della dieta con prebiotici e probiotici gioca un ruolo fondamentale nel controllo della patologia renale. I prebiotici sono delle fibre, che fungono da substrato per la crescita dei prebiotici i quali sono invece dei fermenti lattici. Alcuni ceppi di questi ultimi utilizzano per il loro metabolismo azoto e creatinina, formando ammoniaca. Questa ultima, altamente tossica, viene però degradata ad amminoacidi da altri fermenti lattici, rendendola di fatto innocua. Questi batteri “buoni” per crescere hanno bisogno del substrato fornito dai prebiotici, ovvero delle fibre che, nel caso dei pazienti con IR hanno anche la funzione di rallentare l’assorbimento di altri metaboliti tossici che si possono trovare nel sangue in quanto non metabolizzati dai reni.

La supplementazione di prebiotici e probiotici inoltre è priva di effetti collaterali e contribuisce a ridurre lo stato infiammatorio intestinale grazie al miglioramento della qualità del microbiota enterico. Il miglioramento dello stato e della composizione del microbiota intestinale si ripercuote a sua volta sullo stato immunitario dei pazienti ai quali vengono offerti prebiotici e probiotici grazie al ripristino dell’omeostasi intestinale.

Anche l’assorbimento e la digestione di numerosi nutrienti è di fatto agevolata quando il pool di batteri che compongono il microbiota intestinale è ricco ed in salute. I motivi per offrire al tuo cane e gatto con IR prebiotici e probiotici sono quindi molteplici e soprattutto, questi preziosi alleati della salute, sono scevri di effetti collaterali ed avversi, migliorando la salute globale del tuo amico a quattro zampe. Parlane col tuo veterinario di fiducia che saprà sicuramente consigliarti i prodotti più completi e idonei per aiutare il tuo cane o gatto affetto da IR.