Microbiota e microbioma sono la stessa cosa? No, ma è necessario mantenerli entrambi in equilibrio

Se ne sente parlare spesso, ma che cos’è il microbiota? È l’insieme dei microrganismi (fino a 10 volte più numerosi di tutte le cellule dell’organismo) che risiede nel nostro apparato gastroenterico, come anche in quello del tuo cane o del tuo gatto.

Il microbioma, invece, è il “pacchetto genomico” dei microrganismi (non solo batteri, ma anche protozoi, funghi e virus) che compongono il microbiota.

Ma perché è importante mantenere in equilibrio la microflora intestinale?

Perché i microrganismi che compongono la microflora hanno un ruolo nel mantenere l’intestino nel giusto equilibrio (la cosiddetta “omeostasi”), anche rispetto alla risposta immunitaria che s’instaura a livello della mucosa enterica.

La microflora intestinale, infatti, svolge diverse funzioni tra cui:

  • Esplica una funzione metabolica e contribuisce alla fornitura di energia;
  • Protegge l’epitelio intestinale;
  • Stimola la risposta immunitaria locale e protegge l’organismo da microrganismi patogeni.

La mucosa intestinale sana è una vera e propria barriera protettiva contro i patogeni, dunque. Inoltre, abbiamo visto che li contrasta con una specifica risposta immunitaria, che resta invece tollerante nei confronti degli agenti non patogeni (come i cosiddetti “batteri commensali”, non dannosi e anzi utili).

Ma come si studia la microflora intestinale? Attraverso appositi studi di sequenziamento che, ormai anche in cane e gatto, hanno permesso di identificarla ulteriormente, evidenziando anche differenze di composizione nella specie canina e felina. Ovviamente, conoscere di più la composizione e le funzioni della microflora intestinale potrà permettere al medico veterinario di gestirla sempre meglio.

La flora batterica, nel complesso, rappresenta la componente principale di tutto il microbioma intestinale; il numero dei batteri che lo compongono tende a salire, man mano che si va dal duodeno verso il colon e sono diversi i fattori che contribuiscono a mantenere la flora batterica in equilibrio. Quando il microbioma perde il suo equilibrio fisiologico, si parla invece di disbiosi.

Contrastare la disbiosi

La microflora intestinale può rivestire un ruolo davvero centrale in alcune patologie specifiche, come nella malattia intestinale infiammatoria o nella sovracrescita batterica nel piccolo intestino.

Va tuttavia considerato che la disbiosi (ovvero, l’abbiamo visto, qualsiasi squilibrio della microflora enterica) può rientrare anche in altre condizioni di malattia. Per questo va evitata e, nel corso degli anni, sono stati sviluppati diversi approcci di trattamento volti a mantenere o ripristinare la diversità fisiologica del microbiota: dall’uso di probiotici (i cosiddetti “batteri buoni”), fino ad altre procedure come il trapianto di microbiota fecale. Il medico veterinario valuterà il da farsi, in base al singolo caso.

Ma quali sono le cause di disbiosi nel cane e nel gatto? Diverse. Una tra tutte, l’impiego di alcuni farmaci come gli antibiotici, soprattutto, che possono determinare un depauperamento della diversità dei ceppi batterici del microbiota.

E diversi i casi in cui il medico veterinario potrà decidere di consigliare prebiotici, probiotici, o prodotti detti “simbiotici” (che li contengono entrambi), al fine di mantenere il benessere del microbiota intestinale di cane e gatto. Un prodotto che contiene sia pre che probiotici è, per esempio, il Florentero di Candioli Pharma: sempre dietro consiglio veterinario e bando al fai-da-te.