Gastroenterite indica un processo infiammatorio a livello del tratto gastroenterico. Diverse le cause, e diversi i tipi di gastroenterite possibili nel gatto
Sommario
Quando è acuta
In caso di gastroenteriti senza una causa specifica, si tratta spesso di episodi su base alimentare, tendenzialmente autolimitanti; tuttavia, il medico veterinario può comunque ritenere necessaria, nei casi più gravi, una terapia di supporto.
Ma cosa s’intende per gastroenterite acuta felina? Solitamente, s’intende la comparsa improvvisa di sintomi di sintomi quali vomito e diarrea.
La diarrea può presentarsi come acquosa, anche con presenza di sangue e muco, o accompagnata da tenesmo (defecazione difficoltosa).
La diagnosi
Se riferisci in anamnesi l’insorgenza improvvisa di vomito e diarrea e se, pur in assenza di una causa accertata, il veterinario registra una rapida risposta alla terapia di supporto, la probabile diagnosi per il tuo gatto sarà di gastroenterite acuta. Il medico veterinario potrà, in ogni caso, decidere di effettuare degli esami di laboratorio e ulteriori accertamenti: affidati alle sue indicazioni.
La gestione
Con vomito e diarrea acuti, può presto subentrare uno stato di disidratazione, più o meno marcato. Per correggere la disidratazione, il medico veterinario potrà ricorrere alla fluidoterapia.
Rispetto alla gestione alimentare, il veterinario potrà raccomandare un cibo altamente digeribile (sia commerciale, che casalingo), con piccole quantità sia di cibo, che di acqua.
In ogni caso, la gestione si basa sostanzialmente su una terapia di supporto, fino alla risoluzione dei segni clinici, che di solito arriva entro le 12-24 ore.
Nel caso in cui il gatto, invece, non risponda alla terapia di supporto, il medico veterinario potrà procedere a eseguire altri accertamenti, sia di laboratorio che di diagnostica per immagini.
Ovviamente, esistono anche delle cause specifiche di gastroenterite, come l’ingestione accidentale di sostanze tossiche o di corpi estranei, che richiedono il pronto intervento veterinario (nel caso di eventuali corpi estranei, anche quello chirurgico).
Un aiuto dai mangimi complementari
La gestione dietetica può essere molto importante, nelle forme di gastroenterite aspecifica felina. In seno alla terapia di supporto, il medico veterinario potrà decidere di inserire anche dei mangimi complementari formulati specificamente per i disturbi acuti dell’assorbimento intestinale: un esempio è quello di Florentero Act e Florentero Fast, che contengono pre- e probiotici e che il veterinario saprà come e quando somministrare, a seconda del singolo caso clinico.
Quando è infettiva: la panleucopenia
Il parvovirus felino è un virus a Dna, che riesce a resistere nell’ambiente a lungo, per settimane o diversi mesi. Può colpire l’essere umano? No. Si tratta di un virus specie-specifico, che non colpisce altre specie animali all’infuori di quella felina, né l’uomo.
La gastroenterite infettiva da parvovirus felino è altamente contagiosa; si trasmette per via oro-fecale ed è in grado di determinare una grave infezione sistemica. Ma perché si chiama anche “panleucopenia”? Perché finisce per determinare un deficit delle cellule bianche del sangue. Colpisce, infatti, non solo l’epitelio e i villi intestinali, ma anche tessuti linfoidi e midollo osseo.
Come manifestazioni cliniche, possono essere presenti diarrea, vomito e anoressia.
Possibili anche delle infezioni intrauterine, che potranno indurre morte fetale o da cui potranno nascere gattini con delle gravi anomalie del cervelletto.
Ma c’è una buna notizia: esiste un vaccino per il parvovirus della panleucopenia felina (Feline panleukepenia, o FPV), che rientra tra quelli considerati core. Ma che significa vaccini core? In tutte le linee guida, i vaccini per i pet vengono suddivisi in due categorie principali: quelli core (raccomandati) e quelli non core (opzionali). Così, anche sulle linee guida Wsava (World small animal veterinary association), il vaccino per il virus della panleucopenia felina è tra quelli raccomandati.
Per questo, se rispetti i periodici controlli veterinari e relative vaccinazioni, proteggi il tuo gatto da questa grave malattia infettiva, oggi meno diffusa del passato, proprio grazie ai protocolli vaccinali.
Quando inizierai a vaccinare il tuo gattino contro il FPV? Il veterinario inizierà le vaccinazioni del gattino a 6-8 settimane di età, o comunque mai al di sotto delle 4 settimane di vita. Il gatto adulto verrà richiamato ogni 3 anni (come da linee guida Wsava).
Ma si tratta dello stesso parvovirus che infetta il cane? E può colpire anche l’essere umano? No, l’FPV è il parvovirus del gatto, ed è specie-specifico.
Quando è cronica: l’IBD
Detta anche malattia infiammatoria cronica intestinale, l’IBD (Inflammatory bowel disease) è un’enteropatia che, tipicamente, presenta dei segni gastroenterici ricorrenti, o persistenti, in associazione ad alterazioni istologiche più o meno significative.
Ma quali sono, i segni clinici di IBD? I più frequenti nel gatto sono proprio vomito e diarrea, cronici e associati ad alterazioni dell’appetito.
Non è ancora nota una causa esatta dell’IBD felina ed esistono diverse forme di questa enteropatia. La forma più comune di IBD è l’enterite linfocitico-plasmocitaria (LPE).
I siti coinvolti possono essere l’intestino tenue (più frequentemente), lo stomaco, e il colon.
Nell’IBD felina la diarrea, spesso acquosa e voluminosa, riguarda più frequentemente il piccolo intestino e può associarsi al dimagramento; è comunque possibile che sia presente anche un’enterocolite, che coinvolge anche il grosso intestino. I sintomi si possono presentare in maniera intermittente, ma può manifestarsi anche soltanto anoressia.
Perciò, anche se noti semplicemente che il tuo gatto perde l’appetito, riferiscilo al veterinario; il digiuno prolungato, inoltre, può indurre delle importanti disfunzioni epatiche nei felini. Non esitare a contattarlo.