Esiste la parvovirosi felina? Sì, e si chiama panleucopenia

L’infezione e il virus che la causa

Il virus che determina la panleucopenia infettiva del gatto è il Feline panleukopenia virus (Fpv).

La brutta notizia è che la panleucopenia felina è una malattia tendenzialmente grave e molto contagiosa, ormai soprattutto in luoghi affollati come i gattili. Quella buona, è che esiste una vaccinazione efficace contro questa malattia infettiva. Quella ancora più buona, è che tu, come proprietario, potrai contribuire attivamente alla prevenzione della panleucopenia, facendo vaccinare regolarmente il tuo gatto.

La trasmissione avviene per via orale, non solo direttamente dal gatto infetto a quello sano, ma anche attraverso il contatto con oggetti contaminati.

Come tutti i parvoviridae, anche il virus della panleucopenia felina è particolarmente resistente nell’ambiente esterno (fino a oltre 1 anno), nonché all’azione di comuni detergenti e disinfettanti. Per questo motivo, gli ambienti e gli oggetti contaminati saranno da trattare con il prodotto e nella modalità indicata dal medico veterinario, solitamente con ipoclorito di sodio (la cosiddetta “candeggina”) a una specifica diluizione (1:32).

Come si manifesta

I segni clinici possono essere molto variabili e solitamente si manifestano 2-7 giorni dall’infezione.

La massima gravità si ha nell’infezione generalizzata nei gatti non vaccinati, soprattutto gattini.

Tra i sintomi possibili:

  • Anoressia
  • Abbattimento
  • Febbre
  • Vomito
  • Diarrea (per lo più emorragica)
  • Disidratazione grave e progressiva (possibile che un gatto infetto, seppur assetato, stazioni davanti alla ciotola senza bere).

Purtroppo nei gattini è comune che si arrivi a shock e morte.

Nel caso di contagio in utero o perinatale, si possono determinare segni neurologici e danni irreversibili del sistema nervoso centrale, a livello del cervelletto (ipoplasia). Possibile anche il coinvolgimento di altri organi, come il timo, con morte precoce.

Si può determinare anche morte fetale.

Ma perché si chiama panleucopenia? Perché solitamente è presente anche una marcata leucopenia (riduzione delle cellule bianche del sangue), che potrà essere più o meno grave, a seconda dell’andamento clinico.

La gestione clinica

Analogamente a quanto accade nella parvovirosi canina, anche la panleucopenia felina può richiedere un approccio intensivo e l’ospedalizzazione, con isolamento degli animali infetti.

L’obiettivo di questa gestione sarà quello di ridurre la mortalità e il trattamento mirerà a correggere innanzitutto l’imponente disidratazione e le alterazioni elettrolitiche, con una fluidoterapia intensiva. Sarà contemplata anche la restrizione della dieta, fino ad appositi supporti alimentari (come la nutrizione enterale) oltre ai farmaci ritenuti opportuni, come antiemetici, o antibiotici per controllare un’eventuale sepsi batterica secondaria. Rispetto ai mangimi complementari contenenti prebiotici e probiotici, come Florentero Act di Candioli Pharma, il medico veterinario ne valuterà l’eventuale impiego, al fine di favorire il ripristino del benessere intestinale negli animali che abbiano superato la fase iperacuta dell’infezione. Affidati esclusivamente alle indicazioni veterinarie.

Cosa puoi fare tu

La parola chiave è prevenzione. Il vaccino contro il virus della panleucopenia rientra tra quelli core, ovvero quelli raccomandati poiché ritenuti essenziali. E tu, da proprietario, potrai fare davvero molto, assicurando al tuo gatto una corretta profilassi vaccinale, anche contro il virus della panleucopenia infettiva. Affidati al veterinario per tutta la vita del gatto e fin dalle prime settimane di vita, in modo da iniziare il protocollo vaccinale in tempo utile; poi, nel gatto adulto, il vaccino contro il Fpv verrà richiamato ogni 3 anni, stando alle linee guida Wsava (World small animal veterinary association) e Abcd (European advisory board on cat diseases). In ogni caso, segui le indicazioni del medico veterinario.

Altra parola chiave, per te, è calendario: affidati alle indicazioni del medico veterinario e non dimenticare gli appuntamenti periodici previsti, per tutti i pet che hai in casa. Farà la differenza, nella corretta gestione dei tuoi animali.