Avrai sentito parlare di prodotti “simbiotici”: che cosa sono e perché fanno bene, anche al pet

Abbiamo già parlato della microflora intestinale. Perciò, già sappiamo che essa è formata prevalentemente da ceppi batterici, ma anche da altri tipi di microrganismi benefici e utili all’organismo.

Abbiamo anche già sottolineato l’importanza di mantenere la microflora enterica nel giusto equilibrio (omeostasi), poiché essa rientra in maniera più o meno diretta in numerose e importanti funzioni organiche, sia nel cane che nel gatto.

Come riuscirci? Possono essere utili prebiotici e probiotici, di cui abbiamo già parlato ma che ricordiamo anche qui.

I prebiotici, tra cui i FOS (frutto-oligosaccaridi), sono sostanze indigeribili di origine alimentare che, se assunte in adeguate quantità, facilitano selettivamente lo sviluppo di microrganismi benefici, siano essi già presenti nell’intestino o vengano assunti insieme al prebiotico.

I probiotici, invece, sono proprio dei microrganismi benefici, che saranno in grado di svolgere utili funzioni per l’organismo, se anch’essi ingeriti nelle opportune quantità.

Questo nell’essere umano. E nel pet? Prebiotici e probiotici possono essere aggiunti anche alla dieta degli animali d’affezione, determinando effetti positivi sul microbiota intestinale.

I prodotti “simbiotici”

Esistono prodotti che contengono sia prebiotici che probiotici, e per questo detti “simbiotici”: si tratta di formulazioni che sfruttano utilmente l’azione combinata di entrambi i componenti.

Il termine “simbiotico” deriva dal greco e indica, in questo caso, il mutuo aiuto che prebiotici e probiotici si danno a vicenda, se somministrati contemporaneamente. Per capire come ciò avvenga, immaginiamo la microflora intestinale come un vero e proprio ecosistema che, come qualsiasi altro ecosistema ambientale, non va alterato nel suo equilibrio primario. Al fine di mantenerlo o ripristinarlo può essere utile, appunto, l’impiego combinato di pre- e probiotici: le sostanze prebiotiche, infatti, “preparano il terreno” ai microrganismi benefici (probiotici), che così cresceranno e si svilupperanno al meglio.

Nell’essere umano sono diverse le evidenze che attestano l’utilità di probiotici, prebiotici e prodotti simbiotici in caso di affezioni gastroenteriche; come nelle AAGS (Antibiotic-associated gastrointestinal signs), per esempio, sindromi caratterizzate da segni gastrointestinali che possono comparire in associazione all’uso di antibiotici.

Ma cosa accade in cane e gatto? Sebbene siano necessari altri studi, iniziano a esserci interessanti evidenze scientifiche su probiotici e simbiotici, anche rispetto alla possibile attenuazione dei segni gastrointestinali dovuti all’uso di alcuni antibiotici. La somministrazione di antibiotici, infatti, può provocare anche nel pet alterazioni improvvise nell’equilibrio del microbiota intestinale (disbiosi), con impatto negativo sul benessere generale.

Nel gatto, Stokes e colleghi nel 2017 hanno evidenziato che somministrare simbiotici durante un trattamento antibiotico aumentava significativamente la probabilità di portarlo a termine senza interromperlo, mitigando le AAGS in maniera persistente, anche dopo la fine della somministrazione (Stokes et al., 2017).

Oltreché nella risoluzione della disbiosi indotta dagli antibiotici, il medico veterinario potrà considerare prebiotici e probiotici anche in prevenzione o come coadiuvanti nel trattamento di malattie gastrointestinali, al fine di ridurre l’uso degli antibiotici (Saettone et al., 2020).

In ogni caso, sia che tu abbia un cane o un gatto, affidati sempre al consiglio del medico veterinario per somministrare al pet prebiotici, probiotici, o prodotti simbiotici come quelli della linea Florentero di Candioli pharma. Bando al fai-da-te.