Sì, anche il gatto può vomitare e sono diverse le possibili cause

 Il vomito è un riflesso complesso, che può essere attivato da tipi di vie differenti, neurali o umorali. Si è evoluto nel tempo come meccanismo di difesa, per cui talvolta risulta utile ad allontanare dall’organismo sostanze tossiche o sgradite; altre volte può riferirsi a cause alimentari non preoccupanti (l’ingestione troppo rapida di cibo, per esempio) e altre ancora può essere segno di condizioni più gravi, da sottoporre prontamente al medico veterinario.

Vomito o rigurgito?

Se non si è trattato di vomito sporadico e autolimitante, il medico veterinario provvederà a differenziare se l’espulsione di materiale dalla bocca del gatto sia stato vomito o rigurgito. In linea di massima, ecco la principale differenza tra i due:

  • vomito: è l’espulsione attiva dell’ingesta; in quanto attivo, necessita dello “sforzo” addominale dei conati (contrazioni ripetute dell’addome, che solitamente precedono il vomito, appunto, ma non il rigurgito);
  • rigurgito: è un’espulsione passiva e senza sforzo di materiale proveniente dall’esofago.

Il consiglio in più…
Se riesci senza disturbare il gatto, gira un video durante l’episodio e mostralo al medico veterinario.

Riferisci il tipo di alimentazione del gatto e tutto ciò che hai visto, sia che tu abbia assistito all’espulsione del materiale dalla bocca, sia se conosci il colore del materiale espulso; il vomito giallo, per esempio, indica la presenza di bile, mentre un vomito con sangue potrà apparire marrone scuro “a fondo di caffè” (sangue non fresco), oppure rosso (sangue fresco): riferiscilo prontamente.

In caso di episodi ripetuti, saranno importanti anche altri dettagli, come la frequenza degli episodi, o sapere da quanti giorni si presenta il problema, per differenziare tra vomito acuto e cronico (di solito, è cronico quando permane da almeno una settimana). Riferisci anche se ci sia stata l’ingestione accidentale di farmaci, piante o sostanze tossiche. Non dimenticare di riferire anche la presenza di altri sintomi, come letargia, anoressia e febbre, che potrebbero indirizzare verso una diagnosi più complessa. Come sempre, la tua collaborazione di proprietario è importante.

Le cause del vomito nei gatti

Quali sono le possibili cause di vomito? Può essere dovuto a numerose cause che possiamo riassumere in:

  • Cause gastrointestinali: gastriti, allergie e intolleranze alimentari, disturbi della motilità, IBD o Inflammatory Bowel Disease, cause infettive; da considerare anche la possibilità di corpi estranei da rimuovere prontamente, o di neoplasie.
  • Cause non gastrointestinali: affezioni pancreatiche ed epatiche (che sono cause addominali, ma non gastroenteriche); cause non addominali (come disturbi endocrini, quale l’ipertiroidismo).

Sarà più probabile che gatti giovani (soprattutto non ancora vaccinati, o non sverminati) presentino vomito per cause parassitarie o infettive , o che possano ingerire un corpo estraneo più facilmente di gatti adulti; come invece, nel gatto anziano, possono essere più frequenti alcune patologie metaboliche. Ma si tratta, ovviamente, di una distinzione solo indicativa; in ogni caso, il medico veterinario saprà capire l’origine del problema, e come affrontarlo.

Senza dimenticare, poi, che il gatto è un animale pulito che si toeletta tutti i giorni e che, in alcuni casi, potrà anche espellere le cosiddette “palle di pelo”.

Le palle di pelo

A volte il gatto elimina dalla bocca semplici peli sciolti, ma potrà espellere anche concrezioni dure formate da ammassi di peli, che erano troppo ingombranti per lasciare lo stomaco e raggiungere l’intestino. Si tratta, in questo caso, delle cosiddette “palle di pelo”, o tricobezoari.

Perché si formano, i tricobezoari? Normalmente il gatto dovrebbe riuscire a eliminare con le feci il pelo ingerito nel corso della toelettatura quotidiana. Tuttavia, la corretta eliminazione può venire meno, quando il pelo si accumula in maniera eccessiva.

Ma perché il pelo si accumula nello stomaco? Diversi, i motivi, ma sostanzialmente per una ridotta eliminazione del pelo ingerito (come in caso di ridotta motilità intestinale), o perché il gatto eccede nel grooming (quando si lecca con troppa insistenza a causa di problemi dermatologici, per esempio, o per disturbi comportamentali, o dove avverte dolore).

Rimedi e trattamenti del vomito nel gatto

Il trattamento del vomito può variare, in base alla causa primaria che l’ha procurato.

Genericamente, lo scopo della gestione del vomito sarà quello di:

  • interrompere il vomito;
  • reidratare l’animale e correggere eventuali alterazioni elettrolitiche.

Il medico veterinario potrà considerare di inserire anche una fluidoterapia e alcuni farmaci (come antiparassitari, in prima battuta, o altre terapie specifiche), a seconda della causa primaria che ha procurato il vomito. Una volta cessato, si potrà provvedere a reintrodurre piccole quantità di acqua, riprendendo poi l’alimentazione regolare con pasti digeribili, piccoli e frequenti. Non cambiare autonomamente la dieta al gatto e attieniti sempre alle indicazioni del medico veterinario, sia per la gestione del cibo che per l’uso di mangimi complementari utili alla stabilizzazione della digestione fisiologica, come il Florentero Act di Candioli Pharma.

Una prevenzione è possibile?

Come buona norma generale, assicura al tuo felino un’alimentazione bilanciata e digeribile, evitando cambi troppo repentini della dieta. Assicuragli anche una profilassi vaccinale e antiparassitaria adeguata e fai attenzione all’ingestione accidentale di piante, farmaci e altre sostanze tossiche. Inoltre, per evitare la formazione di palle di pelo (soprattutto nei gatti a pelo lungo), sì alla spazzolatura quotidiana del mantello e alla giusta quantità di acqua giornaliera; si potrà provvedere anche all’aggiunta di fibra nella dieta, per aumentare la motilità intestinale, come alla somministrazione regolare di supplementi alimentari utili contro i boli di pelo, ma sempre dietro consiglio medico-veterinario.