Nel cane si parla di “gastroenterite” in relazione a diverse affezioni che riguardano il tratto gastroenterico. Esistono delle forme che possono colpire anche l’essere umano?

Diverse, le cause, e diverse possono essere le forme di gastroenteriti canine:

  • batteriche
  • virali
  • endoparassitosi
  • allergie o ipersensibilità alimentari
  • cause idiopatiche
  • malattie non primariamente gastrointestinali
  • neoplasie.

La gastroenterite emorragica nel cane

Recentemente riclassificata come AHDS (sindrome emorragica acuta), non ha una causa definita, anche se si può associare alla presenza del batterio Clostridium perfringens. Senz’altro si accompagna a uno stato di disbiosi, ovvero di un’alterazione della normale flora batterica intestinale.

Sono più colpiti da AHDS gli Schnauzer e i cani di piccola taglia, che possono presentare:

  • diarrea
  • vomito
  • abbattimento
  • dolore addominale (il nostro “mal di pancia”).

Può insorgere in maniera iperacuta e richiedere un intervento veterinario urgente. Rivolgiti subito al veterinario, se noti questi sintomi nel tuo cane.

La gastroenterite batterica canina

È frequente che le gastroenteriti batteriche siano correlate a quadri di disbiosi. Per intenderci, la disbiosi è quel fenomeno che si determina quando si ha una sovra-crescita dei batteri “cattivi”, a scapito della microflora benefica residente. Quello che può accadere, ad esempio, dopo terapie antibiotiche prolungate.

Ma non temere, il medico veterinario procederà, nel corso di tutta la sua pratica clinica, a un impiego prudente dell’antibiotico-terapia, anche al fine di contenere il preoccupante fenomeno globale dell’antibiotico-resistenza.

Cosa puoi fare tu, da proprietario? Attenerti esclusivamente alle prescrizioni e indicazioni veterinarie.

L’Escherichia coli rientra nella colite granulomatosa del cane Boxer (GC), riscontrata anche in altre razze quali Bulldog inglese e francese, Mastiff e Alaskan Malamute.

Alcuni batteri presentano una trasmissibilità accertata all’essere umano, come nel caso di Salmonella, Campylobacter e Yersinia enterocolitica. Per altri, il potenziale zoonotico non è ancora stato del tutto chiarito.

La campilobatteriosi e la salmonellosi sono le zoonosi gastrointestinali più riportate nell’essere umano in Europa, secondo il report del 2019 dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).

Non va dimenticato che i cani possono essere eliminatori di Salmonella, anche se i principali fattori di rischio per l’essere umano sono il consumo di alimenti di origine animale crudi o poco cotti, o di latte non pastorizzato.

Quando presenti, i sintomi di Salmonella nel cane possono essere ascrivibili a una gastroenterite acuta:

  • diarrea acuta (anche grave, di natura emorragica)
  • inappetenza
  • febbre
  • dolore addominale
  • vomito

Solitamente la prognosi è favorevole, ma il quadro si complica in caso di setticemia (quando i batteri presenti nel circolo sanguigno danno luogo a una condizione infettiva acuta), talvolta fino al decesso. Il medico veterinario provvederà alla terapia, dopo aver accertato la presenza di Salmonella, con particolare prudenza rispetto all’uso degli antibiotici, onde evitare rischi di antibiotico-resistenza. Segui le sue indicazioni.

Ma cosa puoi fare per evitarla? È stato evidenziato che Salmonella viene isolata maggiormente nelle feci di cani alimentati con carne cruda. Non alimentare il cane con carne cruda o poco cotta, soprattutto di maiale, può ridurre il rischio di contrarre anche Yersinia enterocolitica, un altro batterio con possibilità di trasmissione all’uomo.

Parlane con il medico veterinario: ti darà tutte le indicazioni per evitare rischi, sia nei confronti del tuo cane che della salute pubblica.

La parvovirosi

Tra le gastroenteriti virali, quella da parvovirus è la più rilevante nel cane.

Molto contagiosa e ad insorgenza acuta, può risultare addirittura fatale, soprattutto nei cuccioli. Fortunatamente, è possibile vaccinare il cane contro la gastroenterite virale da parvovirus. Viene trasmessa per via oro-fecale, per contatto con le feci contaminate. Purtroppo, è anche molto resistente nell’ambiente.

Perciò, se prendi un cucciolo rivolgiti subito al medico veterinario, che saprà darti indicazioni anche rispetto a quando poter mettere il cucciolo “a terra” e a quando farlo entrare in contatto con altri cani. Non portarlo al parco, per esempio, prima che sia ultimato il ciclo vaccinale e segui le indicazioni veterinarie per le vaccinazioni.

Esistono delle razze canine particolarmente predisposte alla parvovirosi e a svilupparla in forme gravi, eccone alcune:

  • Rottweiler
  • Dobermann
  • Pitbull
  • Pastore tedesco

Si può trasmettere all’essere umano, il parvovirus canino? No, ma la profilassi vaccinale è importante per proteggere il tuo cane da questa pericolosa malattia.

Gli endoparassiti

Sia nel cane che nel gatto, le parassitosi da vermi intestinali sono molto frequenti. Per questo, oltre alle vaccinazioni è importante non dimenticare anche di sverminare il cane, così come verrà prescritto e indicato dal medico veterinario.

Alcuni endoparassiti che possono indurre sindromi gastroenteriche:

  • Ascaridi: Toxocara spp si trasmette all’uomo per ingestione accidentale di uova embrionate (un particolare processo che dura settimane e le rende infestanti); le larve possono migrare così nell’organismo umano (sindrome da larva migrans) e, in base alla localizzazione, anche con gravi conseguenze.
  • Anchilostomi: l’ caninum dà enterite emorragica e anemia, nel cane.
  • Cestodi: il Dipylidium caninum è frequente nel cane e gli ospiti intermedi sono le pulci. Lo sapevi? Un motivo in più per proteggere il pet anche dai parassiti esterni, oltreché dai vermi intestinali. Affidati al veterinario per la profilassi antiparassitaria completa; anche perché il caninum ha un potenziale di trasmissione all’uomo (soprattutto nei bambini, che portano facilmente le mani alla bocca). Tra i cestodi, l’echinococco è importante agente zoonotico.
  • Trichuridi: provocano diarrea mucosa a carico dell’intestino crasso del cane.

In generale, per contenere il rischio zoonotico da qualsiasi agente patogeno, sono importanti le norme igieniche di base: non dimenticare di lavare le mani dopo aver toccato il pet, soprattutto prima di mangiare e di insegnarlo ai bambini. Buona norma anche tenere le unghie corte, lavare bene frutta e verdura e indossare i guanti durante il giardinaggio. Raccogli prontamente le feci del cane, per contenere la contaminazione ambientale, senza gettarle nei rifiuti riciclabili. E spazzolagli regolarmente il mantello: sarà più sano, oltreché più bello.

Anche alcuni protozoi possono causare diarrea, come nel caso dei coccidi, che possono indurre diarrea emorragica soprattutto in cuccioli e animali immunodepressi.

  • Del protozoo Giardia esistono diversi tipi, per lo più specie-specifici, ma la trasmissione cane-uomo è possibile (zoonosi). Come si trasmette? Per via oro-fecale, attraverso ingestione accidentale delle oocisti infestanti, eliminate con le feci dal cane parassitato nell’ambiente. Più frequente nei canili, spesso è asintomatica nel cane.

Quando i sintomi nel cane ci sono, possono andare da una lieve diarrea autolimitante, fino a forme croniche e gravi, con perdita di peso. Di solito, la prognosi della giardiasi canina è buona, ma è possibile che il veterinario decida di dover ripetere il trattamento più volte, non solo al fine di risolvere l’infezione in corso, ma anche per evitare re-infestazioni.

La malattia intestinale infiammatoria cronica

In questo caso, nel cane si parla di IBD (Intestinal bowel disease) per descrivere delle alterazioni gastroenteriche persistenti (o ricorrenti), associate anche ad alterazioni istologiche. È possibile che l’IBD si circoscriva solo all’intestino, o che determini una gastroenterite. Esistono diverse forme di IBD.

Quali sono i sintomi? Solitamente, vomito e diarrea cronica (forma idiopatica), ma possono comparirne anche altri, tra cui:

  • Dolore addominale
  • Flatulenza e borborigmi
  • Perdita di peso
  • Modifiche dell’appetito
  • Aumento della tendenza a mangiare erba

L’IBD ha solitamente una maggior frequenza nel cane adulto, sia nei maschi che nelle femmine, e il meccanismo che la causa è sconosciuto nel pet. Il medico veterinario provvederà a un approccio terapeutico multimodale, spesso affrontato a stadi, che potrà comprendere l’impiego di farmaci e modifiche alimentari.

Se dietro c’è una reazione avversa al cibo

Può capitare che il tuo cane manifesti una reazione gastroenterica da ipersensibilità nei confronti di un determinato alimento. Si potrà allora determinare una:

  • Reazione immunologica: nel caso delle allergie verso un alimento, ad esempio
  • Reazione non immunologica: come nelle intolleranze alimentari

Cosa farà il veterinario? Si tratta di due tipi di reazioni che si determinano in maniera diversa. Tuttavia, si potranno avere dei quadri clinici similari e si potrà intervenire, in entrambi i casi, con una dieta “di eliminazione” nei confronti dell’alimento contro cui il cane mostra ipersensibilità.

Un aiuto dall’integrazione alimentare contro la gastroenterite del cane

In caso di disturbi acuti dell’assorbimento intestinale, il veterinario potrà valutare di inserire nella terapia di sostegno anche dei mangimi complementari appositamente formulati. In caso di disbiosi, si potrà anche decidere d’inserire nella terapia di supporto dei pre- e probiotici, nell’ottica di mantenere il benessere della microflora intestinale.

Un esempio è quello di Florentero Fast e Act di Candioli Pharma, specifici mangimi complementari dietetici, destinato a particolari fini nutrizionali, per i periodi di diarrea acuta e successiva convalescenza. Il medico veterinario saprà valutare quale inserire nel trattamento, a seconda del caso clinico e della composizione specifica dei prodotti.

Ovviamente, nel caso di gastroenteriti specifiche, gravi o potenzialmente fatali, il medico veterinario saprà valutare il protocollo e la pronta modalità d’intervento più opportuna: affidati sempre alle sue indicazioni e bandisci il fai-da-te.